Facebook e Instagram Ads: quanto investire per campagne efficaci

Qual è il budget giusto per Facebook e Instagram Ads?

Hai deciso. Vuoi finalmente investire anche tu in campagne Facebook e Instagram Ads per promuovere la tua attività, ma ecco già il primo ostacolo: quanto budget serve per ottenere dei risultati concreti?

Per prima cosa un avvertimento: un solo post o campagne per brevi periodi non ti aiuteranno a crescere.

Bisogna impostare un piano strategico, individuare gli obiettivi e creare contenuti di qualità che catturino l’interesse degli utenti e li portino verso la conversione finale, qualunque essa sia. Succede spesso, però, che si investano soldi senza un vero ritorno economico o che le campagne non performino in maniera efficace.
Cosa serve perché le campagne pubblicitarie siano efficaci ⤵
  • offerta in base all’obiettivo (quanto si paga)
  • pertinenza e qualità dei contenuti
  • storico pubblicitario dell’account
  • qualità e posizionamento del brand

Qualità e pertinenza dei contenuti sono una parte fondamentale perché la tua campagna raggiunga i propri obiettivi. Immagini – o ancor meglio video – copy persuasivi, call to action: ogni elemento deve essere studiato per guadagnare l’attenzione dell’utente tra migliaia di contenuti e farlo cliccare proprio sul tuo annuncio.

Più il tuo brand è apprezzato e conosciuto dagli utenti, poi, più Facebook e Instagram saranno propensi a favorire i tuoi annunci, così come è fondamentale lo storico pubblicitario del tuo account.

Non preoccuparti se sei alle prime armi: da qualche parte bisogna pur iniziare!

Accanto all’importanza dei contenuti, c’è proprio il tuo budget, ovvero quanto sei disposto a spendere per raggiungere i tuoi obiettivi, quindi vediamo come deciderlo.

Cosa bisogna tenere in considerazione per scegliere il giusto budget per Facebook e Instagram Ads ⤵

  • il settore della tua attività
  • mercato di riferimento e competitor
  • modello di business e obiettivi
  • tempistiche

In che settori operi e com’è il tuo mercato di riferimento? Ovviamente, più questo sarà saturo, più il costo per essere competitivo aumenterà.

Quali obiettivi vuoi raggiungere e in quanto tempo? Generare lead – utenti potenzialmente interessati al tuo prodotto/servizio – oppure vendere sul tuo e-commerce, ad esempio, hanno costi completamente diversi perché si trovano in fasi diverse del famoso funnel marketing.

Una metrica fondamentale per valutare quando budget investire è sicuramente la copertura. Quante persone vuoi raggiungere? E cosa vuoi che facciano con la tua inserzione?

Facciamo qualche esempio per capirci di più!

Campagne per far conoscere il tuo brand

Potresti avere un’attività nuova sul mercato e volerti far conoscere nella zona: sicuramente una campagna di visibilità e notorietà del brand farebbe al caso tuo. Poniamo che ti trovi in una città medio-piccola e che vorresti raggiungere circa un migliaio di persone al giorno.

La cosa migliore sarebbe investire almeno 5-10 euro al giorno e utilizzare il budget per diversi target: puoi individuare gli utenti per interessi, caratteristiche socio-demografiche, rivolgerti a un pubblico simile a quello che già ti segue e fare retargeting sugli utenti che hanno già interagito in qualche modo con la tua azienda. Con questo tipo di campagna spederai, quindi, circa 310 euro al mese, ipotizzando 10 euro giornalieri.

Campagne per raccogliere Lead

Se invece hai in mente di raccogliere nuovi contatti potenzialmente interessati al tuo prodotto, devi fare una campagna di Lead generation. In questo caso puoi richiedere agli utenti di compilare un modulo su Facebook e lasciare i loro dati per scaricare un estratto del tuo servizio, o uno sconto dedicato, o far atterrare gli utenti su una landing page.

Qualunque sia la modalità, i costi si aggirano intorno ai 12-15 euro al giorno per la fase di prospecting e 5-10 euro per la fase di retargeting, che moltiplicato per 31 giorni fa un totale di 620 euro.

Campagne per vendere sul tuo e-commerce

Se invece vuoi aumentare le vendite sul tuo e-commerce, dovrai spendere un po’ di più. Siamo intorno ai 20 euro al giorno per la fase di prospecting e 10-15 euro per quella di retargeting, che fa un totale di circa 900 euro al mese. Tieni presente che questa campagna dovrà durare almeno 3/4 mesi per permettere all’algoritmo di lavorare le tue inserzioni e farti ottenere risultati concreti.

In questo caso puoi testare la campagna su due pubblici diversi con differenti tipi di comunicazione e investire circa il 40% e il 20% del tuo budget per la fase di prospecting. Mentre, per la fase di retargeting dovresti usare il 10% e il 30% del tuo budget.

Vuoi migliorare la tua strategia sui social media e gestire al meglio le tue campagne su Facebook e Instagram Ads? Contatta il nostro giovane team!

SCRivici

Come guardare IN ANONIMO le storie su Instagram

INSTAGRAM STORIES IN ANONIMO: ECCO COME VEDERLE!

Vuoi spiare i tuoi competitor su Instagram e poter guardare in anonimo le loro storie sarebbe la cosa ideale? Beh, è possibile!

Prima di tutto: FUNZIONA DAVVERO, quindi bando all’ansia, nessuno vedrà il nome del tuo profilo o che tu hai visualizzato la storia.

Vediamo come fare.

Ti basta andare su uno di questi siti, ⤵

  • Dumpor
  • Insta – stories
  • Inflact

scrivere il nome del profilo che vuoi spiare nella barra di ricerca e cliccare su search o sul tasto invio.

Puoi anche scaricare le storie e guardarle con tutta calma. Attenzione però: se l’account che vuoi analizzare è privato – questo accade spesso ai profili di persone quindi nel caso delle aziende non ci sono problemi – nemmeno i super poteri di questi siti possono nulla. Del resto, tutti abbiamo diritto alla nostra privacy, anche sui social media!

Se poi vuoi proprio curiosare tra le storie Instagram della tua acerrima nemica, potresti creare un profilo falso e iniziare a seguirla. L’unica difficoltà è che in questo modo ci vuole tempo per far sì che il tuo profilo falso sia credibile e la tua carissima rivale decida di accettare la tua richiesta, accogliendoti tra i suoi follower.

Con Dunpor ad esempio, navighi in modo anonimo, scarichi immagini e video, visualizzi storie, post e video senza dover effettuare il login, filtri attraverso hashtag, profili e posizioni e – cosa interessantissima se vuoi spiare i competitor – puoi analizzare mi piace, commenti e follower.

Anche Inflact è interessante. Funziona con qualsiasi dispositivo e puoi utilizzarlo anche senza registrarti, anche se effettuando il login, hai la possibilità di vedere più stories. Esiste poi anche una modalità premium, grazie alla quale potrai guardare le storie pubblicate anche prima delle classiche 24 ore.

InstaStories invece, richiede l’accesso e ti permette di scaricare direttamente le storie che ti interessano. La cosa interessante è che per guardare le storie con InstaStories non hai bisogno di essere iscritto ad Instagram. Tuttavia, non ti permette di scaricare storie che abbiano più di 24 ore, oppure quelle che appartengono a un profilo privato.

Se invece vuoi fare tutto da smartphone, puoi scaricare BlindStory, App disponibile per IOS e Android. Ogni volta che l’account che ti interessa carica una nuova storia, riceverai una notifica che ti avverte del nuovo contenuto e puoi visualizzare le storie che hanno più di 24 ore. Unica pecca è che per utilizzare tutte le sue funzionalità bisogna passare alla versione premium.

Un altro modo per guardare in anonimo le storie Instagram dei tuoi competitor è installare l’estensione IG Story su Google Chrome.

Una volta installata e attivata, ti basterà aprire Instagram, accedere al tuo account facendo attenzione che l’icona dell’occhio sia sbarrata e spiare i tuoi competitor in totale anonimato.

Vuoi migliorare la tua strategia sui social media o imparare a fare reel originali? Contatta il nostro giovane team!

SCRivici

Come trovare i migliori hashtag per i tuoi social

Hai scelto l’immagine, hai deciso il copy… e adesso? Prima di pubblicare sui social è fondamentale avere una strategia – e non solo a livello macro. È importantissimo, infatti, avere una strategia e delle linee guida anche per quanto riguarda la scelta degli hashtag. Non sceglierli MAI A CASO! Lo dico perché sono molti a seguire l’istinto.

Certo, è importante che ci siano degli hashtag riferiti al tema del post, ma questo non significa scegliere delle parole a sentimento solo perché sono le prime che ci sono venute in mente. Gli hashtag, infatti, servono a canalizzare i contenuti e a classificarli, in modo da essere trovati più facilmente dagli utenti che condividono un interesse verso il tema trattato nel post.

Per prima cosa: DOVE utilizzarli. Anche se alcuni li utilizzano ancora, su Facebook gli hashtag non servono sostanzialmente a NIENTE. A meno che tu non stia scrivendo un post su un argomento di tendenza – di solito sono tematiche di attualità – nessuno cerca o segue gli hashtag su FB. Evitali, soprattutto perché ti fanno sembrare un po’ old style.

Seconda cosa: QUANTI. Creare dei muri di hashtag è controproducente, anche perché spesso l’algoritmo di Instagram penalizza l’utilizzo eccessivo. Scegline al massimo una quindicina e punta soprattutto sulla qualità e l’originalità di ciò che posti.

Come sceglierli?

  • spia la concorrenza
  • monitora i post che hanno ottenuto più successo (sia tuoi che dei competitor)
  • scopri gli hashtag utilizzati dalla tua community
  • sfrutta la barra di ricerca di Instagram per i correlati

Controllare cosa fanno i competitor fa parte del gioco. Guarda quali hashtag utilizzano, monitora i post che hanno ottenuto più risultati e prenditi un po’ di tempo sia per guardare i post dei tuoi follower, sia per utilizzare la barra di ricerca e vedere cosa ti suggerisce Instagram stesso.

Se il tuo post parla di abbigliamento da donna, puoi scrivere questo hashtag e vedere quelli correlati: pensa anche ai sinonimi, ai dettagli rappresentati e utilizza sia le parole italiane che quelle inglesi.

 Una delle regole basilari, però, rimane quella di scegliere gli hashtag in base al volume di contenuti collegati. Anche se la cosa migliore da fare sembra quella di utilizzare quelli con un volume altissimo, in realtà è proprio il CONTRARIO.

Quel numerino sotto gli hashtag nella barra di ricerca, infatti, più è alto e più contenuti gli sono collegati: la concorrenza sarà elevatissima. A meno che tu non abbia un contenuto SUPER ORIGINALE, meglio evitare i grandi numeri, perché potresti finire nel marasma di post pubblicati da milioni di utenti.

Allo stesso modo è vero il contrario. Gli hashtag a bassa densità sono cercati da pochi utenti, quindi ha poco senso utilizzarli. Come fare allora? Gli antichi romani dicevano “modus in rebus”, ovvero ci vuole la giusta misura. Evita gli hashtag con più di 1 milione di post così come quelli sotto i 100.

La formula migliore è mischiare hashtag diversi con volumi diversi: ad esempio, se scegli di inserire 15 hashtag, potresti inserirne 5 con volumi altissimi, 5 con volumi medi e 5 con volumi medio-bassi. In questo modo avrai più possibilità di finire in esplora e di intercettare un pubblico interessato ai tuoi contenuti.

Vuoi saperne di più, hai bisogno di una consulenza per il tuo brand o vorresti creare un piano editoriale per i tuoi profili social? Contattaci per tutte le info!

SCRIVI AL TEAM

I Reel arrivano anche su Facebook: ecco come sfruttarli

Dopo il grande successo di Instagram, i reel arrivano anche sul social media più utilizzato al mondo. Brevi video con una durata massima di 60 secondi a cui aggiungere stickers, porzioni di testo, musica e così via.

La cosa più interessante è l’annuncio di Meta riguardo l’intenzione di introdurre, nelle prossime settimane, nuove soluzioni per monetizzare grazie ai reel, come la possibilità di inserire banner e annunci tra un video e l’altro. Oltre a questo, molto utile per i creator, i reel sono anche un potente strumento di branding: ti permettono, infatti, di ottenere una copertura molto superiore a quella di post e storie e si possono utilizzare con diversi obiettivi.

La loro grande potenzialità è quella di aprire le porte del tuo profilo, far conoscere i tuoi contenuti e quindi aumentare anche la platea di utenti che ti seguono.

Sì, perché a differenza dei classici post, i reel su Facebook sono visibili a tutti, non solo agli amici: gli utenti avranno, quindi, la possibilità di scoprirli in base agli interessi e ai trend nella parte superiore della sezione Notizie (accanto a Storie e Stanze) o in una nuova sezione dedicata sempre alle notizie.

Cosa pubblicare? Il consiglio è quello di rimanere fedeli al proprio piano editoriale, cercando di produrre contenuti di valore che facciano sorridere o semplicemente incuriosire gli utenti. Ricordati che le persone trascorrono il tempo sui social per divertirsi/rilassarsi/distrarsi e non per essere riempiti di pubblicità o contenuti che mirano alla vendita.

Quindi cerca di essere originale, qualche reel in più non ti farà fare il pieno di conversioni, ma è un ottimo strumento da integrare in una strategia a lungo termine che mira a costruire e rafforzare il tuo brand.

In questo articolo ti abbiamo spiegato come creare un reel su Instagram, ora vediamo come farlo su Facebook. Ti basta aprire l’app e fare tap sull’icona “Reel” che si trova nell’header dell’interfaccia, sotto lo spazio per scrivere il proprio stato. Si può registrare il video in diretta grazie alla videocamera dello smartphone, oppure caricarne uno già esistente direttamente dalla galleria.

Si possono poi aggiungere tanti effetti: sottotitoli, filtri, musiche e suoni. Una volta terminato, basta selezionare la voce “Condividi”, compilare la descrizione, aggiungere gli hashtag e impostare la privacy del video, scegliendo il pubblico.

Inoltre, puoi utilizzare i Remix per affiancare il tuo reel accanto a uno già esistente e pubblicato in precedenza, puoi salvare il tuo reel nelle bozze e riprenderlo in un secondo momento. Infine, è previsto il debutto di nuovi strumenti di video clipping.

Su Instagram hanno già conquistato gli utenti di tutto il mondo, chissà se sarà così anche con i Facebook reels!

Vuoi saperne di più, hai bisogno di una consulenza per il tuo brand o vorresti creare un piano editoriale per i tuoi profili social? Contattaci per tutte le info!

SCRIVI AL TEAM

Feed su Instagram: come renderlo unico

Se è vero che l’abito non fa il monaco, è altrettanto risaputo che l’occhio voglia la sua parte. Quando un cliente arriva sul tuo profilo Instagram, è importante che abbia una buona – meglio ancora se ottima – prima impressione, sin da subito. Altrimenti perché dovrebbe diventare tuo follower?

Deve essere chiara, quindi, l’identità del brand, lo stile e il valore di ciò che comunichi. Ma come fare per ottenere un feed originale e che susciti curiosità e interesse?

La qualità dei contenuti e la loro coerenza sono alla base di un profilo Instagram efficace. Dovresti ripeterlo come un mantra, ogni volta che crei un post.

Bene. Ma nella pratica? Niente paura, ho raccolto una lista di consigli che potrai seguire per rivoluzionare il tuo feed e renderlo davvero unico.

Il tema

Ovviamente, il tema è legato a ciò di cui ti occupi. Se hai un negozio di abbigliamento pubblicherai post che riguardano abiti o accessori, mentre se hai un hotel posterai le foto delle camere o dei dolci preparati dallo chef per la colazione. Qualunque sia il tuo filo conduttore, l’importante è che sia chiaro e che comunichi chi sei/cosa fai.

La scelta del tema, quindi, ti aiuta non solo a rendere il feed più omogeneo ma rafforza la tua identità avvicinandoti alla nicchia corretta.

I colori

Scegliere una palette di colori aiuta a dare al feed ordine e armonia. E, proprio come per il tema, fornisce un’idea più chiara della personalità del tuo brand. Questo non significa che devi pubblicare foto monocromatiche, ma seguire una logica, dei toni piuttosto che altri o utilizzare dei filtri che richiamino i colori del tuo logo/brand.

Oppure potresti sceglierli in base a una determinata stagione o periodo, scegliere di utilizzare le tue tonalità preferite a seconda di ciò che sei solito scattare, del modo in cui sei solito vestire e via discorrendo. Puoi scegliere di avere una gallery tutta rosa o completamente bianca, dai toni neutri o dai toni scuri, colori accesi o colori spenti.

È necessario, però, che tu faccia questa scelta tenendo presente la tematica del tuo profilo.

Se ad esempio hai un feed che mostra le foto degli outfit del tuo negozio, non sarà il caso di puntare su una palette monocromatica, bensì è opportuno sceglierla anche a seconda delle disponibilità e delle tendenze del momento.

Editing

Prima cosa e come scattare – prendi in considerazione anche l’ambiente e le luci per avere foto coerenti – poi però bisogna editare. Puoi utilizzare un programma di foto ritocco o una comune app come Adobe Lightroom o Photoshop o semplicemente applicare un filtro su Instagram: l’importante è non sperimentare un filtro diverso su ogni foto.

Il segreto anzi, è quello di sceglierne uno e personalizzarlo, cercando di capire come dare alle foto, con l’aiuto di un preset, sempre uno stesso grado di saturazione, esposizione, tonalità dei colori, contrasto, bilanciamento del bianco, etc.

Tipologia di foto

Il mix di tipologie di foto e l’ordine in cui le disponi aiutano a differenziare una gallery, rendendola coerente con la tua brand identity. Puoi scegliere una sola tipologia e rimanere fedele a quella, oppure puoi alternare diverse tipologie cercando di dare al feed un ritmo, una cadenza che si ripete con l’effetto di dare uniformità e armonia.

Facciamo un esempio: puoi decidere di postare solo outfit indossati, oppure puoi alternare con abiti appoggiati sul bancone e composizione abbinate.

Vuoi saperne di più o rinfrescare il tuo profilo Instagram con una nuova strategia? Contattaci per tutte le info!

SCRIVI AL TEAM

commenti negativi su facebook
Commenti negativi su Facebook: ecco come gestirli

I social sono una grande opportunità per le aziende, ma spesso si rivelano anche una pericolosa arma a doppio taglio. Molte volte, infatti, anche se il tuo è un post semplice che non vuole creare polemica o un articolo che hai pubblicato sul tuo blog, compare qualche commento negativo, anche piuttosto fastidioso.

Come comportarsi in questi casi?

Le possibilità sono diverse: puoi rispondere, cancellare, nascondere il commento oppure eliminare il post. Ognuna di queste azioni, però, porta con sé delle conseguenze più o meno piacevoli. Vediamole insieme.

Se decidi di rispondere, ricordati che la prima cosa da fare è mantenere la calma. So quanto possa far arrabbiare ricevere dei commenti negativi riguardo il proprio lavoro, soprattutto quando questi commenti contengono delle offese anche piuttosto esplicite o addirittura degli insulti.

Se hai davanti una critica sana, l’utente ha mosso un dubbio o ha espresso la propria opinione contraria – senza offese – aprire un dialogo costruttivo e intelligente è indubbiamente la cosa migliore da fare.

L’unico problema è che non sai mai chi troverai dall’altra parte dello schermo e anche una piccola sciocchezza potrebbe degenerare e diventare in breve tempo più o meno virale. Quindi, occhio! Nel caso in cui decidessi di rispondere, dovresti optare per un commento neutro e che miri a chiudere il discorso. Insomma, devi mettere un punto.

Nel caso in cui i commenti siano numerosi e contengano polemiche dirette, la cosa che ti consiglio di fare è quella di nasconderli. In questo modo saranno visibili solo agli utenti che li hanno scritti e ai loro amici, ma non ai tuoi follower.

In sostanza, è una via di mezzo tra la risposta diretta e la cancellazione del commento ed è utile se si vogliono evitare incomprensioni o polemiche indesiderate. Fai comunque sempre attenzione perché stai nascondendo qualcosa… e ricordati che esistono gli screenshot!

Se invece vuoi eliminare il commento, ricordati di farlo solo quando viene violata la decenza con insulti, offese blasfeme e così via. In caso contrario, rischieresti di comunicare agli utenti che non ami chi la pensa diversamente da te e che hai qualcosa da nascondere. E sarebbe un pessimo segnale.

L’ultima arma a disposizione è quella di cancellare l’intero post. Questa, in realtà, è l’azione più rischiosa perché – screenshot a parte – equivale un po’ ad ammettere la gaffe, con conseguenze spesso disastrose. Quindi, a meno che tu non sia proprio disperato, valuta bene se è il caso di procedere in questo modo.

Il più delle volte, rispondere in modo educato ma con tenacia e assertività, mostrerà che sei in grado di gestire le situazioni critiche. Del resto, non tutti possono essere d’accordo con quello che scrivi o pensi. L’importante è saper distinguere tra chi muove una critica perché la pensa diversamente da te e chi – e sono tantissimi – pubblica un commento negativo con l’unico obiettivo di creare vuote polemiche.

In questo ultimo caso – soprattutto se il commento c’entra poco o nulla con il post, è un attacco personale o contiene insulti e volgarità – non esitare un momento: nascondi il commento e segnalalo, in modo che il team di Facebook dedicato possa valutare di bannare l’utente o prendere altre iniziative.

Non dico che sia semplice, non a caso di questa attività di gestione dei commenti negativi si occupa il community manager, una sorta di figura di customer care in ambito social.

La tua pagina riceve spesso commenti negativi? Contatta il nostro team per ottenere una consulenza sulla tua attività!

SCRIVI AL TEAM!