Risate nel dietro le quinte del settore più bello del mondoIn un momento in cui ci sentiamo tutti chef stellati o direttori di albergo grazie ai programmi televisivi, questo libro si presenta come una interessante e veritiera spaccatura. Tra un sorriso e l’altro che questa lettura regala si viaggia. Si viaggia nel tempo e si conosce cosa c’è dietro le quinte di quel mondo fatto di sorrisi e sacrifici che è il meraviglioso mondo dell’accoglienza. Un mondo, che come dice l’autore è più un modo di essere che semplice settore in cui lavorare. Consiglio la lettura di questo libro, e la consiglio a persone come me, che lavorano nel settore da anni. Che vivono sulla pelle quello che la parola “servizio” significa. Ma soprattutto lo consiglio a chi lo vive dall’esterno perché tra gli aneddoti simpatici raccontati, si svela tanta passione, impegno e lavoro che spesso si da per scontato.
Queste le parole di un lettore per descrivere GESPY – La geometria dell’Hospitality, scritto da Dario Ghiglione, imprenditore, geometra e host di una struttura ricettiva in continua evoluzione.
Un viaggio, insomma, in uno dei settori più penalizzati dagli ultimi 2 anni, ma che ha saputo rinnovarsi e re-inventarsi in risposta alle nuove esigenze. Sì, perché l’hospitality è in continua evoluzione e chi viaggia ha sempre più bisogno di scoprire, sentire, fare e vivere in prima persona i luoghi che visita.
Si parla sempre meno di vacanza e sempre più di esperienze, in cui al turista si offre un “pacchetto” completo, fatto non solo dei classici servizi, ma di emozioni e sensazioni da portare con sé anche dopo la fine del soggiorno.
Dario ci racconta proprio questo: come creare delle vacanze stress-free ascoltando i propri ospiti e interpretando le nuove esigenze del settore.
Tanti consigli, suggerimenti e indicazioni pratiche, frutto dell’esperienza trentennale dell’autore che desidera “contribuire alla formazione di host consapevoli del fatto che l’unica cosa che si può fare per avvicinarsi a questo impossibile livello di perfezione è fare in modo di avere una linea di ascolto sempre attiva su chi sono le persone che ci scelgono, cosa vogliono, da dove vengono, come ci hanno scelto, e – soprattutto – perché.”